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Maraton des Sables (di Fabio Gennaro)



LA MIA MARATHON DES SABLES 2010…….Sinceramente devo dire che il tempo non si è mai fermato dalla precedente edizione a cui ho partecipato nrl 2006: le emozioni erano state grandi, grandi quanto le situazioni avverse di tempo che ci hanno accompagnato fino alla fine della manifestazione. Il giorno avevamo al massimo 50 gradi percepiti e la notte si arrivava anche a due gradi cosa insolita per aprile nel deserto africano. Il tempo scorre veloce e come in un film di Walt Disney mi ritrovo insieme a quelli del 2009 prima a Marrakech, poi nel bivacco per i controlli tecnici e in attesa della partenza. Zaino quasi perfetto,al peso 7,2kg solo 700gr lo scarto dal minimo richiesto e 1000kcal in più previste per il famoso "non si sa mai"!.
Ci viene consegnato il RoadBook e l'adrenalina sale,ci aspettano 257km e 6 tappe rispettivamente di 30/35/40/82/42/21; la tappa più lunga ammette l'arrivo in due giorni.
Prima del via faccio un po' il punto della situazione, mi ripasso un po' di mantra da recitare nei momenti di crisi e mi convinco che il tempo non si è fermato, questa è la vera MDS, 45° di temperatura e percorsi veramente duri!
Si parte! la prima tappa è abbastanza lineare e si soffre solamente il caldo, i rifornimenti e i controlli molto regolari ogni 12km facilitano l'arrivo al termine della tappa:3h35m
La seconda è tosta 35km con uno Jebel(montagna) EL OTFAL al 25% di pendenza da superare al 28°km e poi 3km di Erg(dune) prima dell' arrivo. Si iniziano a contare i primi ritiri, disidratazione e flebo per recuperare a go-go; ma ogni flebo comporta 20 min di penalità! Ce la faccio in 4h35m.
Terza tappa, 40km piatti con alcuni Erg e dei punti dove la T arriva anche a 52°gradi,la stanchezza inizia a farsi sentire e il gioco si fà duro,riesco a concludere in 5h8min e trascorro il tempo che mi divide dalla tappa successiva disteso sotto la tenda, vuoi perchè stanco, vuoi perché mi aspettano 82km e non mi posso permettere errori che altrimenti pagherei a caro prezzo: questa è la legge dell' autosufficienza totale ricevi solo acqua circa 10lt a testa al dì e tenda con tappeti, il resto è sulle tue spalle, le tappe sono consecutive e la stanchezza si triplica giorno per giorno.
Arriva velocemente il sorgere del sole e come da copione i Marocchini incaricati godono nel smontarti in 4e4=8 la tenda e tirarti via i tappeti su cui hai passato la notte. Fatta colazione con quegli abominevoli liofilizzati ti ritrovi con i tuoi compagni d'avventura sulla linea di partenza, questo si ripete a ogni tappa, musica rock a tutta e adrenalina a 1000. Via!
Quarta tappa: 82 km che non finiscono mai, un susseguirsi di emozioni e paesaggi meravigliosi; passo passo senti arrivare la stanchezza quella che per alcuni può prolungarsi anche per 40 ore per riuscire a portare a termine la frazione. Gli ultimi 30km sono tutti una Duna di Sabbia, non finiscono mai, ma ti lasciano ricordi e sensazioni di una notte nel deserto che non dimenticherai mai! Ho la fortuna di chiudere in 14 ore ma, malgrado la buona prestazione crono, il livello tecnico dei partecipanti non mi permette di rientrare nei primi 100! Felice di essere dopo questi grandi atleti che mi hanno proceduto. Reintegro solidi e liquidi e faccio buon riposo mentre tanti altri arriveranno fino alle 18 del giorno successivo.
La quinta tappa è la Maratona, 42,195km, dove si cerca di sparare tutto quello che è rimasto. Il percorso è sempre impegnativo, misto con Erg, Jebel e piatto sassoso, condito da una buona temp di 45°/50°; la chiudo in 5h14min e salvo imprevisti nell' ultima tappa dell'indomani, dovrei migliorarmi rispetto all'anno scorso!
La sera nel bivacco ognuno con il suo trascorso si prepara con il sorriso sulle labbra ad affrontare quella che sarà l'ultima tappa quella che ci porterà fino a Merzouga dove si trovano le seconde dune più alte del mondo dopo quelle Libiche.
Non sarà una passeggiata ma si tratta dell' ultimo sforzo ed il miraggio di una doccia in hotel come premio finale oltre alla medaglia da finisher, consegnata direttamente dal papà della MDS Mr Patrick, spingono tutti ad andare come missili .Comunque, soddisfatto della mia prestazione e non potrebbe essere altrimenti,porto dentro di me il ricordo di una bellissima esperienza sia podistica che umana, riuscire ad accettare e condividere pensieri e scelte con altre persone che non hai mai visto e che in questa circostanza hanno come te solo un'interesse: raggingere l'obbiettivo finale! E siamo tutti comunque in ugual misura vincitori, dal primo all'ultimo, persone diverse con storie, credenze, tradizioni, vite diverse, accomunate tutte dalla stessa passione: correre.








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